La gestione dell’emergenza COVID-19 e le modalità di ripartenza per le imprese del settore pulizie e sanificazione
ANIP CONFINDUSTRIA, LEGACOOP PRODUZIONE E SERVIZI, CONFCOOPERATIVE LAVORO E SERVIZI, AGCI SERVIZI, UNIONSERVIZI CONFAPI
e
FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL, UILTRASPORTI
A partire dal 20 aprile 2020 si sono incontrate in videoconferenza per esaminare la situazione del settore delle Pulizie, Servizi Integrati e Multiservizi, nel contesto della gravissima crisi causata dall’epidemia COVID-19, per analizzare altresì, gli effetti che si potranno determinare nello stesso, nel perdurare delle misure di contenimento e prevenzione della diffusione del COVID-19.
Il contesto inedito e imprevedibile sottopone, il settore delle Pulizie/Multiservizi ad una dura prova di resistenza ed al contempo prefigura chiaramente la necessità che diventi di interesse strategico per il nostro Paese.
La sospensione e riduzione delle attività di molti settori economici ha avuto come conseguenza anche l’interrompersi dei servizi connessi, come ad esempio le pulizie di uffici e siti industriali, con la conseguente attivazione di strumenti di ammortizzazione sociale per molti lavoratori e, in alcuni casi, mettendo a rischio il possibile futuro delle imprese, la cui capacità di essere fattore tanto di propulsione economica quanto di coesione sociale rappresenta un patrimonio comune da tutelare.
Allo stesso tempo, sin dai primi giorni dell’emergenza, il settore è in prima linea nella battaglia contro l’emergenza da Coronavirus. La pulizia e sanificazione dei luoghi chiusi, uffici pubblici, supermercati e, in modo particolare, negli ospedali e nelle attività socio sanitarie e socio assistenziali, da attività normale è diventata indispensabile per arginare il contagio e sarà ineludibile per garantire la sicurezza della ripresa di qualsiasi attività produttiva, così come stabilito dai Protocolli sottoscritti dalle Parti Sociali in data 14 marzo 2020 e 24 aprile 2020, recanti le misure concordemente ritenute, al contempo, necessarie per la sicurezza e prevenzione delle lavoratrici e dei lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro.
Le imprese e le cooperative del settore e le lavoratrici e i lavoratori del settore, hanno messo immediatamente a disposizione del Paese e del sistema sanitario pubblico, impegno, professionalità, competenza e innovazione, lavorando al fianco delle pubbliche amministrazioni e in modo particolare del sistema sanitario, con la necessaria flessibilità e capacità di rapido adattamento in diversi ambiti e contesti. Non solo come semplici esecutori di un servizio, ma come veri e propri partner del sistema sanitario nazionale in nome della salute e sicurezza generale. Attività riconosciuta dai molteplici atti di solidarietà e riconoscimento nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Malgrado questo, tutt’ora riscontriamo l’assenza di una adeguata attenzione per questo settore, da parte delle istituzioni, della politica e della pubblica amministrazione in generale. Infatti, nei necessari interventi a sostegno, viene spesso dimenticato e/o relegato, nonostante il numero elevato degli addetti e l’impatto sul PIL, a settore marginale rispetto ad altre attività economiche. Esempio evidente e grave, è costituito dalla situazione inaccettabile creatasi – con le enormi difficoltà, a cui sono state sottoposte le aziende del settore – per il reperimento dei DPI, che, di fatto, ha messo e continua a mettere in secondo piano i lavoratori delle pulizie, e della sanificazione rispetto ad altri, malgrado spesso si trovino ad operare nello stesso contesto, sullo stesso fronte e con i medesimi rischi.
In particolare poi, il perdurare delle difficoltà a rendere disponibili i DPI per i lavoratori del settore, soprattutto nel comparto ospedaliero/socio sanitario/socio assistenziale, crea di fatto una gravissima e pericolosa discriminazione tra lavoratori, che malgrado lavorino al fianco di medici e infermieri e nei medesimi ambienti a rischio, spesso si vedono privati degli strumenti diventati indispensabili per lavorare in sicurezza, mettendo a rischio la prosecuzione del servizio. L’aver di fatto attribuito la responsabilità del reperimento di DPI alla sola iniziativa delle imprese di pulizia e sanificazione rappresenta una grave mancanza che ha determinato, tra le altre cose, anche inevitabili tensioni nel comparto.
Come più volte dichiarato dal Governo, riportato nei Protocolli sottoscritti tra le Parti del 14 marzo e del 24 aprile 2020 e come avvalorato anche nei dispositivi governativi inerenti la c.d. Fase 2, le pulizie e le sanificazioni sono un perno su cui innescare i processi di ripartenza delle imprese e attività e, conseguentemente, dell’economia. Sanificare i luoghi dove si vive e si lavora rientra nelle attività primarie ed indispensabili. Nei prossimi mesi l’attività di sanificazione diventerà imprescindibile per la ripartenza di ogni comparto e settore produttivo. Pulizie e sanificazione sono destinate a svolgere un ruolo strategico ed una funzione di interesse collettivo per il nostro Paese, per questo è necessario riconoscerne fattivamente il valore.
Appare necessario che le istituzioni e i decisori pubblici, acquisiscano piena consapevolezza del settore e del ruolo dell’operatore economico privato, quale soggetto fondamentale e non ulteriormente comprimibile per la crescita del tessuto economico, nonché della coesione sociale dei territori in cui le imprese e le cooperative operano, secondo un modello rispettoso dei principi di sussidiarietà orizzontale.
Questa nuova consapevolezza che coinvolge imprese e lavoratrici e lavoratori, deve trovare il giusto riconoscimento.
Per questi motivi le parti chiedono:
• Di dare attuazione a quanto stabilito nella Dichiarazione Congiunta di recente condivisa dalle Associazioni Datoriali e Sindacali Europee in ambito comunitario, attraverso il riconoscimento delle attività di cleaning, igienizzazione e sanificazione come attività strategiche e cruciali e, come tali, meritevoli di speciale considerazione da parte dei Governi di tutti gli Stati membri.
• Sostegno a processi di innovazione e ricerca delle imprese e cooperative, percorsi di formazione specifica rispetto ai comparti di intervento del personale impegnato nelle sanificazioni e pulizie.
• Per le gare di affidamento delle attività di sanificazione, è necessaria una selezione delle imprese e delle cooperative, sia nel pubblico che nel privato, attraverso criteri che privilegino gli elementi di competenza e affidabilità aziendale e di qualità nell’erogazione del servizio, perché le attività di sanificazioni sono ad alto contenuto professionale ed in virtù dell’importanza strategica è necessario contrastare l’ingresso sul mercato di aziende che, approfittando dell’emergenza, promuovono servizi non all’altezza della situazione.
• Nella corretta applicazione del CCNL di settore sottoscritto dalle Associazioni Datoriali e Sindacali comparativamente rappresentative sul piano nazionale, delle norme del diritto del lavoro e della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per le lavoratrici e lavoratori, assicurando i prescritti livelli di sicurezza e salubrità degli ambienti per gli utenti, agevolare investimenti in coerenza con il principio di sussidiarietà orizzontale ed in coerenza con le migliori pratiche di partenariato tra pubblico e privato, nell’affermazione di un sistema di Public Procurement coerente con una visione di sviluppo del Paese moderna ed inclusiva e, dunque orientato a determinare una domanda pubblica qualificata, veloce, efficiente, flessibile e strategicamente finalizzata a selezionare e qualificare le offerte premiando competenza, e capacità ed esigenze sociali, garantendo gli operatori economici all’interno del processo competitivo.
• La realizzazione di un mercato degli appalti pubblici per il settore capace di modulare domanda ed offerta alle diverse, molteplici esigenze e di assolvere al duplice scopo di creare servizi di pulizia e sanificazione adeguati alle mutate esigenze del Paese ed essere, al contempo, strumento per valorizzare il lavoro, assicurare migliori condizioni economiche e normative per le lavoratrici e lavoratori, costituire un concreto volano di sviluppo e nuova occupazione di qualità, con particolare riferimento alla formazione di nuove abilità e qualificazioni per i lavoratori dipendenti delle imprese e delle cooperative del settore.
• La realizzazione conseguente di un sistema di affidamenti capace – attraverso la piena utilizzazione delle potenzialità del diritto europeo e delle normative italiane degli appalti pubblici e delle concessioni (soprattutto con riguardo alla definizione dei criteri di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa in relazione alle esperienze professionali ed alla qualificazione del personale dipendente, al mantenimento della quantità e qualità del lavoro, al riconoscimento della contrattazione collettiva) – di giungere alla massimizzazione delle risorse economiche a disposizione, in termini di creazione di lavoro e servizi erogati.
• Di contrastare ogni fenomeno di dumping e dare attuazione nell’ambito degli affidamenti di cui sopra – da effettuarsi esclusivamente con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa – alle pertinenti previsioni contenute nel contratto collettivo di settore “CCNL per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi”, quale contrattazione di primo livello di esclusivo riferimento, anche per la gestione dei rapporti con i lavoratori interessati e al rispetto delle tabelle di costo orario emanate dal Ministero del Lavoro.
• Superamento del metodo (della pratica) dei tagli indiscriminati della spesa pubblica destinata ai servizi di pulizia e sanificazione e quindi delle gare affidate nei fatti al massimo ribasso che, alla luce del contesto attuale, diventa un metodo di selezione delle offerte sbagliato e anche pericoloso per la salute e sicurezza della popolazione, in favore di procedure di aggiudicazione che restituiscano centralità alle componenti di valutazione qualitativa dell’offerta, in coerenza con i principi europei di c.d. “procurement strategico”, così come risultanti dalla comunicazione della Commissione del 2011, come ripresi dall’art. 30 del Codice degli Appalti Pubblici D.Lgs. 50/2016.
• Valorizzazione e qualificazione del settore anche attraverso un aggiornamento della normativa di riferimento, la Legge 82/94.
• Fino al termine della fase di emergenza e per un arco temporale coerente con le previsioni di completa ripartenza dei vari ambiti di attività, proroga e potenziamento degli ammortizzatori sociali, con rifinanziamento delle misure, con tempi di erogazione rapidi, per il sostegno economico delle imprese e cooperative in sofferenza e delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, i cui posti di lavoro debbono essere salvaguardati quale componente primaria di “valore” delle imprese del settore, soprattutto all’interno di un modello di “procurement pubblico”, centrato sulla valorizzazione della qualità dell’offerta che postula necessariamente anche la qualità dell’occupazione.
• Per consentire una ripresa delle attività economiche in sicurezza, attivare screening immunologici per i lavoratori del settore che operano nelle strutture sanitarie, nonché per lavoratori occupati in appalti presso attività sottoposte, da disposizioni nazionali e/o regionali a medesimi accertamenti diagnostici. Per il personale occupato nelle strutture socio sanitarie e socio assistenziali, assicurare la fornitura in via prioritaria dei dispositivi di protezione individuale e degli altri dispositivi di sicurezza, al pari di quanto già normativamente previsto per gli operatori medici e infermieristici (cfr. art. 5, comma 5, DL 18/2020).
Le parti si stanno impegnando di comune accordo, ad utilizzare gli enti bilaterali del settore, ASIM e ONBSI, attivando tutti gli strumenti possibili per sostenere il settore attraverso le risorse disponibili, con l’ampliamento dei piani sanitari, con l’individuazione di strumenti di sostegno e con un’ampia campagna di comunicazione per valorizzare e sostenere il settore.
Le parti convengono che il contesto sopradescritto costituisca un fattore importante da considerare nel confronto sul rinnovo del CCNL di comparto. In comune accordo hanno fissato il calendario della ripresa del tavolo di confronto sul CCNL a partire dal 23 Giugno e nelle successive date del 30 giugno e 7 luglio prossimi, con la volontà di definire intese volte alla sottoscrizione dell’accordo di rinnovo.
Ciò al proficuo scopo di dare alle parti stesse – che hanno continuato, nel rispetto dei rispettivi ruoli, a dimostrare forte senso di responsabilità anche in questa fase di grande emergenza che il comparto del Facility Management sta attraversando – regole improntate a certezza, stabilità, innovazione, efficienza e competitività, a beneficio dell’intero comparto e delle lavoratrici e lavoratori addetti.
Roma, lì 23 giugno 2020